Ripartire, affinché il secondo passo sia ancora più incisivo del primo, ma nella stessa direzione di marcia
Tre giorni di dialogo e discussione al Lingotto di Torino, con un dibattito costruttivo e gruppi di lavoro partecipati. Nasce da qui la mozione Renzi-Martina: una proposta congressuale solida ma aperta, che si arricchirà nelle prossime settimane con il lavoro di confronto sui territori e in rete.
Al senso di esclusione e alla domanda di chiusura che serpeggiano su scala globale si deve rispondere con una politica che si assuma la responsabilità delle proprie scelte, che sappia coniugare apertura e identità, opportunità e protezione, che si prenda cura di chi rimane indietro senza togliere a chi è in grado di correre la possibilità di andare avanti e disegnare mondi nuovi.
Per far ciò, serve innanzitutto più Europa e più politica in Europa. Un’Europa che torni alla sua missione originaria, indicando un percorso comune per fronteggiare il cambiamento. Che più che di regole sul deficit parli di lotta ai paradisi fiscali, difesa del modello sociale, integrazione, cultura.
E poi serve un partito “nuovo”. Aperto, trasparente e radicato sul territorio. Un partito pensante, capace di discutere, riflettere ed elaborare, di formare e selezionare una classe dirigente armata di senso civico e competenze.
Prendersi cura: questa la parola d’ordine da cui ripartire. Prendersi cura delle persone, del territorio e del futuro. Per superare le quattro grandi fratture – generazionale, territoriale, sociale e di genere – che ancora attraversano la nostra società. I mille giorni del governo Renzi hanno messo in cantiere riforme importanti e attese da anni. Da lì occorre ripartire, affinché il secondo passo sia ancora più incisivo del primo, ma nella stessa direzione di marcia.
Si va avanti, insieme.
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