Come importare il meglio dell’accordo concluso in Spagna tra governo e parti sociali sulla lotta alla precarietà? Si può fare attraverso una strategia di riforma in due mosse, che prima sfoltisca la selva di contratti atipici e individui due sole tipologie di lavoro temporaneo. E poi incentivi la conversione dei contratti temporanei in contratti a tempo indeterminato con costi di licenziamento ridotti. Ma che preveda anche quello che gli spagnoli hanno “dimenticato”: il monitoraggio degli strumenti adottati e l’estensione degli ammortizzatori sociali ai lavoratori flessibili.
Commento all’accordo trilatero spagnolo del 9 maggio 2006 per lo sviluppo e l’occupazione
Tommaso Nannicini