Che cosa distingue un mercato del lavoro rigido da uno flessibile? Quali effetti sulla quantità/qualità delle opportunità di lavoro dobbiamo attenderci da una maggiore flessibilità? Le diverse performance occupazionali tra Stati Uniti ed Europa sono riconducibili alle loro differenti istituzioni nel mercato del lavoro? Le riforme della legislazione sul lavoro adottate nell’ultimo decennio in molti paesi europei hanno avuto un impatto significativo sul livello e sulla composizione della disoccupazione? Simili domande hanno stimolato una messe di riflessioni e di analisi nel campo disciplinare dell’economia del lavoro. Lo scopo di questo capitolo è quello di passare velocemente in rassegna alcuni dei contributi più significativi all’interno della letteratura sugli effetti della flessibilità del lavoro. All’interno del presente progetto di ricerca, una rassegna di questo tipo intende rispondere a un duplice scopo. Da una parte, fornire un quadro di riferimento generale, all’interno del quale inserire e valutare le tendenze quantitative e qualitative che emergono dall’analisi della flessibilità in Toscana. E dall’altra, descrivere gli attrezzi del mestiere – in termini d’analisi teorica ed empirica – che saranno utilizzati in alcune delle applicazioni empiriche del presente progetto di ricerca. Un capitolo con due obiettivi, quindi: fornire un quadro di riferimento e introdurre strumenti d’analisi che saranno utilizzati in seguito.
L’analisi economica della flessibilità nel mercato del lavoro
Francesca Giovani (editor), Lavoro flessibile: opportunità o vincolo?