Falsità e strumentalizzazioni sulla nuova Voluntary Disclosure

Tommaso Nannicini
Economia/#economia#factchecking

Le fonti anonime dell’Agenzia delle Entrate secondo cui la nuova Voluntary Disclosure sarà una sanatoria per evasori e trafficanti sono del tutto infondate. E ancora più priva di fondamento è la notizia che la Voluntary si allargherà al contante senza nessun controllo, favorendo chi ha accumulato fondi neri con attività opache o addirittura criminali.

Si tratta di ricostruzioni distorte e strumentali.

Tanto per cominciare, non è prevista alcuna estensione. La Voluntary nazionale (sul contante) era già presente l’anno passato. Il perimetro della Voluntary rimane immutato. Anche rispetto ai presidi per i controlli sulla provenienza dei fondi, non cambia nulla rispetto alla precedente Voluntary.

Se la riapertura della Voluntary nazionale verrà utilizzata dai contribuenti, l’Agenzia otterrà informazioni che mai ha avuto prima e finalmente si renderà tracciabile e “bancarizzato” un pezzo di Paese che attualmente è ancora sommerso.

La nuova Voluntary si allineerà alle migliori pratiche Ocse, al pari della precedente, e permetterà di utilizzare in modo mirato le possibilità aperte dallo scambio di informazioni, su cui i risultati del Governo Renzi non hanno precedenti nella recente storia italiana (accordi con Svizzera, Montecarlo, Liechtenstein, Vaticano, Cayman, San Marino solo per ricordarne alcuni).

Inoltre, i presidi anti-riciclaggio e penali saranno rafforzati rispetto alla precedente Voluntary Disclosure. I soggetti che faranno emergere contante dovranno dichiarare che il denaro non proviene da reati non tributari, questo per bloccare corrotti e bancarottieri. Se uno dichiarerà il falso sarà punito, e questo reato permetterà di dimostrare anche la fraudolenza dell’accesso alla Voluntary, il che configura un altro e più grave reato.

Nessun regalo agli evasori, quindi. Trasparenza, tracciabilità, fisco non vessatorio dalla parte dei contribuenti onesti: restano questi i capisaldi del Governo che più ha fatto in termini di risultati positivi nella lotta all’evasione. Non è un caso che nel 2015 si sia registrato il record assoluto nel recupero evasione per un totale di 14,9 miliardi di euro.