Hai cercato

Numero di risultati: 186

“Cgil a corto di idee. Il referendum sul Jobs Act non ha senso”

Quando il sindacato non ha un’agenda, agita i referendum. La precarietà dei giovani, i bassi stipendi e i tagli allo stato sociale sono problemi seri, troppo seri per affrontarli con la demagogia. Che cosa vuol dire abolire il Jobs Act? Abolire il sistema nazionale delle politiche attive? Più che abolirle, queste cose andrebbero fatte meglio.
Raffaele Marmo
Lavoro/#cgil#jobs act

Riforma spagnola, il grande equivoco

In Italia si fa un gran parlare della riforma spagnola del mercato del lavoro attuata dal governo Sanchez (Real Decreto-ley 32/2021). Il problema è che, come avviene spesso da noi, se ne parla con un mix di ideologismo e spensierata superficialità. Per alcuni, quella legge è il simbolo di una riforma agli antipodi del nostro Jobs act e in grado di sconfiggere la precarietà.
Tommaso Nannicini
Lavoro/#riforme

II caos burocratico è colpa della politica

Il Pnrr sarà una grande occasione mancata non solo perché quei soldi (in buona parte presi a debito) finiremo per spenderli male, ma perché un programma di spesa di siffatte dimensioni in tempi così stretti avrebbe dovuto innescare una grande riflessione collettiva su ragioni e modi dell’intervento pubblico in Italia. Riflessione che non si è vista né adesso né nella scorsa legislatura, quando c’era un governo semi-tecnico sorretto da una maggioranza di unità nazionale.
Tommaso Nannicini
Democrazia

Ve lo buco ‘sto Jobs act: luci e ombre di una riforma

Un fantasma si aggira tra le stanze della politica italiana: il fantasma del Jobs act. Una riforma fatta in un altro mondo (8 anni fa), così ampia e complessa da essere difficilmente etichettabile (8 decreti legislativi), in larga parte inattuata e in piccola parte superata (da una sentenza della Corte …
Tommaso Nannicini
Lavoro/#jobs act

Presidenzialismo: giù la maschera

Le opposizioni hanno due modi per reagire alle “consultazioni” che la presidente Meloni ha avviato in tema di riforme istituzionali. Il primo è quello di gridare al rischio di deriva plebiscitaria e al fascismo alle porte, se la destra non ammainerà la bandiera del presidenzialismo. Il secondo è quello di andarne a vedere il bluff, dicendosi pronte a discutere di un assetto istituzionale equilibrato, che possa prevedere anche l’elezione diretta del Presidente della Repubblica o del capo del governo, a patto che ci siano alcuni paletti fondamentali per la qualità della democrazia. Ci sono due motivi per cui la seconda reazione sarebbe più utile della prima.
Tommaso Nannicini
Democrazia/#presidenzialismo

Cos’è il reddito di formazione

Perché serve I disoccupati, i giovani in cerca di prima occupazione, i lavoratori e le lavoratrici a rischio di perdere il proprio posto di fronte ai cambiamenti economici (tumultuosi) del tempo in cui viviamo: sono loro i veri dimenticati delle nostre politiche di welfare, prima e anche durante la pandemia. …
Tommaso Nannicini
Lavoro/#redditodiformazione

Rivoluzione Riformista

C’è chi li vuole unire. C’è chi li maledice per tutti i mali del Paese. C’è chi li esalta perché con loro al governo tutti quei mali svaniranno. Ma nessuno si ferma un attimo a dirci chi siano. Che cosa vogliano. E chi rappresentino. Siamo noi riformisti: a volte capro …
Tommaso Nannicini
Democrazia/#riforme

Per un Draghi al Colle

La soluzione è il premier al Quirinale. A Chigi? Può sostituirlo Letta.   “Draghi sarebbe un candidato perfetto per il Quirinale. Certo, è anche un ottimo presidente del Consiglio, ma chi dice che deve restare a Chigi, solo perché ha paura di votare, e poi rende difficile la vita al …
LUCA ROBERTO
Democrazia/#governo