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Solo Agende e distintivo

Quando chi fa politica non sa bene quale sia il problema che ha di fronte, scrive un’Agenda: Agenda 2030, Agenda 2050 e via snocciolando. Si dà obiettivi tanto altisonanti quanto irraggiungibili, o quantomeno non ci dice come raggiungerli. Fermo restando che un giorno se voteremo per lui o per lei …
Tommaso Nannicini
Democrazia/#politica

“Cgil a corto di idee. Il referendum sul Jobs Act non ha senso”

Quando il sindacato non ha un’agenda, agita i referendum. La precarietà dei giovani, i bassi stipendi e i tagli allo stato sociale sono problemi seri, troppo seri per affrontarli con la demagogia. Che cosa vuol dire abolire il Jobs Act? Abolire il sistema nazionale delle politiche attive? Più che abolirle, queste cose andrebbero fatte meglio.
Raffaele Marmo
Lavoro/#cgil#jobs act

La sicurezza sul lavoro tra tecnologia e diritti

I parenti dei cinque operai morti nell’incidente di Brandizzo non possono accedere al fondo di sostegno per le famiglie delle vittime di gravi infortuni sul lavoro. E’ il paradosso dello Stato che non solo arranca sulla prevenzione, ma anche sul sostegno “ai superstiti” come recita la normativa.
Alfonso Raimo
Lavoro/#lavoro#SICUREZZA

Riforma spagnola, il grande equivoco

In Italia si fa un gran parlare della riforma spagnola del mercato del lavoro attuata dal governo Sanchez (Real Decreto-ley 32/2021). Il problema è che, come avviene spesso da noi, se ne parla con un mix di ideologismo e spensierata superficialità. Per alcuni, quella legge è il simbolo di una riforma agli antipodi del nostro Jobs act e in grado di sconfiggere la precarietà.
Tommaso Nannicini
Lavoro/#riforme

II caos burocratico è colpa della politica

Il Pnrr sarà una grande occasione mancata non solo perché quei soldi (in buona parte presi a debito) finiremo per spenderli male, ma perché un programma di spesa di siffatte dimensioni in tempi così stretti avrebbe dovuto innescare una grande riflessione collettiva su ragioni e modi dell’intervento pubblico in Italia. Riflessione che non si è vista né adesso né nella scorsa legislatura, quando c’era un governo semi-tecnico sorretto da una maggioranza di unità nazionale.
Tommaso Nannicini
Democrazia

Ve lo buco ‘sto Jobs act: luci e ombre di una riforma

Un fantasma si aggira tra le stanze della politica italiana: il fantasma del Jobs act. Una riforma fatta in un altro mondo (8 anni fa), così ampia e complessa da essere difficilmente etichettabile (8 decreti legislativi), in larga parte inattuata e in piccola parte superata (da una sentenza della Corte …
Tommaso Nannicini
Lavoro/#jobs act

Presidenzialismo: giù la maschera

Le opposizioni hanno due modi per reagire alle “consultazioni” che la presidente Meloni ha avviato in tema di riforme istituzionali. Il primo è quello di gridare al rischio di deriva plebiscitaria e al fascismo alle porte, se la destra non ammainerà la bandiera del presidenzialismo. Il secondo è quello di andarne a vedere il bluff, dicendosi pronte a discutere di un assetto istituzionale equilibrato, che possa prevedere anche l’elezione diretta del Presidente della Repubblica o del capo del governo, a patto che ci siano alcuni paletti fondamentali per la qualità della democrazia. Ci sono due motivi per cui la seconda reazione sarebbe più utile della prima.
Tommaso Nannicini
Democrazia/#presidenzialismo

Che succede alle banche

Non l’hanno visto arrivare. Le autorità di politica monetaria in giro per il mondo (e a rimorchio i loro governi) non hanno visto arrivare il rischio di una crisi bancaria innescata da un rialzo dei tassi d’interesse. Eppure, la prima cosa che s’insegna in un corso di macroeconomia è la relazione inversa tra tasso d’interesse e prezzi dei titoli obbligazionari già emessi che le banche detengono al loro attivo: quando sale il primo, calano i secondi. E se il tasso d’interesse sale molto e rapidamente, i prezzi possono anche crollare, danneggiando parte dell’attivo di bilancio degli istituti finanziari.
Tommaso Nannicini
Economia